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Maria Maddalena – particolare polittico altare Maria Maddalena – particolare polittico altare

Carlo Crivelli

Vita di Carlo Crivelli, dalla Venezia della prima metà del 400 alle realtà Comunali delle Marche sul finire del secolo XV
1430-35
A Venezia nasce Carlo Crivelli, figlio di Jacopo pittore. Mancano dati cronologici precisi, ma si desumono approssimativamente dal primo dei documenti qui di sotto citati. In cui Crivelli è qualificato “pictor” ; lavorava, cioè, già in proprio, finito orami il tirocinio normalmente prescritto, il che fa supporre che avesse raggiunto i ventun anni. A non inferiore età convengono, del resto, il tipo di d’imputazione e soprattutto l’entità della multa, male applicabile ad un esordiente della professione. Inoltre autorizzano a a ritenere il Crivelli coetaneo del Mantegna e del Giovanni Bellini i caratteri delle prime opere note, frutto evidente del clima culturale instauratosi fra Padova e Venezia intorno al 1455-60.
1457, 7 MARZO

A Venezia il Crivelli, per aver commesso adulterio con Tarsia, moglie del marinaio Francesco Cortese, per averla rapita e tenuta nascostamente come concubina, viene condannato a sei mesi di carcere e duecento lire di multa.
1457-1460
E’ il periodo dei più intensi contatti con la cultura padovano squarcionesca, e, in particolare, con Giorgio Schiavone, presente a Venezia dal 1456. A questi anni risalgono il San Fabiano e le Nozze mistiche di Santa Caterina per la chiesa di S. Sebastiano presso San Lorenzo.
1465, 11 SETTEMBRE
A Zara, fra i testimoni di un contratto di matrimonio compare “magistero Karolo de Crivellis pictore de Venetiis” qualificato non solo come “habitator” della città dalmata, ma anche come “civis”. Poiché tale qualifica presuppone un soggiorno non breve, è probabile che il Crivelli fosse giunto in Dalmazia insieme con Giorgio Schiavone, o subito dopo di lui, fra il 1459 e il 1460. Con lui era il fratello Vittore, citato più volte in documenti zaratini fra il 1465 e il 1476.
1468
A Fermo, nelle Marche, il Crivelli dipinge su commissione del conte Azzolini un polittico destinato alla chiesa di San Silvestro, a Massa Fermana.
1469, 16 FEBBRAIO
Ad Ascoli, dove già abita pur allontanandosi spesso, il Crivelli nomina due procuratori per un processo che egli aveva in corso contro un cittadino ascolano.
1470
Per la chiesa di San Giorgio a Porto di Fermo, dipinge un polittico ordinatogli da un certo Giorgio Albanese immigrato nella cittadina poco dopo il 1468. Firma e data, oggi non più leggibili, sono registrate in un inventario del 30 dicembre 1771, nell’Archivio Arcivescovile di Fermo.
1470-72
A Fermo il Crivelli dipinge un polittico destinato alla Chiesa dei Minori Osservanti in Macerata.
1471
Firma e data un polittico, oggi smarrito, e un trittico, per la chiesa di San Gregorio ad Ascoli.
1472
Per la chiesa domenicana (forse la chiesa di San Domenico a Fermo ?) il Crivelli firma e data un polittico.
1473
Ad Ascoli, per l’altare maggiore della cattedrale, firma e data un polittico ancor oggi integro in quella chiesa.
1476
Sempre ad Ascoli, per la chiesa di San Domenico il Crivelli firma e data un polittico destinato all’altare maggiore e ancora nel Settecento visibile “in fondo al coro”, oggi per il maggior parte conservato a Londra.
1477
Per la chiesa dell’Annunziata della stessa città firma e data un San Bernadino con due devoti.
1478, 17 GIUGNO
Compera per dieci ducati una casa nel sestiere di San Biagio di Ascoli. Il 14 novembre paga venticinque ducati per un contratto con Ludovico di Giampaolo di Ascoli.
1480, 4 SETTEMBRE
Ad Ascoli, in un atto notarile il Crivelli li compare come teste.
1482, 19 FEBBRAIO
Ad Ascoli, testimone “Mag.ro Carlo Crivelli de Venetiis Nob. Asculi” due famiglie promettono di non offendersi a vicenda. Per la cattedrale di San Venanzio, a Camerino, il pittore firma e data un trittico e per la chiesa di San Francesco a Force, la Madonna della Pinacoteca Vaticana.
1485
Firma e data la Pietà oggi a Boston.
1486 c.
Ad Ascoli il prevosto di San Lorenzo in Castel San Pietro gli ordina un “ancona”.
1487, 16 MARZO
Ad Ascoli “Carolus Crivelli venetus habitator civilitatis Asculi” nomina un procuratore per i processi attuali e futuri.
Il 16 di luglio “magister Carolus …” venetus Civis Asculensis” riceve da fra’ Grazio di Lorenzo in Castel San Pietro, un anticipo per l’ancona da collocarsi in quella chiesa. Il 1° settembre gli muore un figlio. Nello stesso anno la chiesa dell’Osservanza di Fermo, il Crivelli dipinge “una tavola ricca di dorature” per Ludovico Vinci.
1487 c.
Per la stessa chiesa di Fermo il Crivelli dipinge un’altra tavola ancora in loco nel 1834. Fra le opere crivellesche di quel periodo, a Fermo, è ricordato un San Pietro ordinato da una tal Vincenza Paccaroni per la chiesa di san Domenico, e scomparso già nel 1834.
1488
In data non precisata, ad Ascoli il Crivelli fa testamento, come risulta da un documento del 27 gennaio 1511 riguardanti gli eredi. Il 28 ottobre a Camerino, per disposizione testamentaria di Mariano di Venanzio Ronci viene ordinata al Crivelli, per la chiesa di San Pietro degli Osservanti, La Consegna delle Chiavi oggi a Berlino.
1489-90
Per la chiesa di San Francesco in Alto, ad Ancona, il Crivelli firma Il beato Gabriele Ferretti in estasi, oggi a Londra.
1490, 11 APRILE
A Francavilla il Principe Ferdinando di Capua, riconoscendo la fedeltà di Ascoli da poco annessa al regno di Napoli, sceglie fra i cittadini ascolani il Crivelli come suo “familiaris” e gli conferisce il titolo di “miles”, cavaliere.
1490 c.
Per la chiesa di San Francesco a Fabriano firma e data l’Immacolata Concezione oggi a Londra. Probabilmente dello stesso anno è il grande polittico per il Duomo di Camerino.
1493, 9 FEBBRAIO
A Fabriano, per la chiesa di San Francesco il maestro si impegna a dipingere in due anni, per il compenso di duecentocinquantaducati “quasqdam figuras que dicuntur la incoronata” e “in sumitate dicte tabule depingere et facere figuram pietatis ….. secundum modum et formam que ipsi D. Carulo videbatur” : l’Incoronazione e la Pietà sono oggi a Milano.
1494, 7 AGOSTO
A Fabriano il Crivelli rilascia ai frati di San Francesco quietanza per l’Incoronazione di Maria.
Dopo tale data non conosciamo altre carte d’archivio, né ci constano segni di ulteriore evoluzione nella pittura del Crivelli. Quindi, per il giudizio sull’artista, non comporterà mutamenti rilevanti l’eventuale accertamento dell’anno della morte : 1494, 1495, o piuttosto 1500, come si potrebbe desumere da documenti riguardanti i suoi eredi.