Personaggi illustri

Adolfo De Carolis Adolfo De Carolis

foto famiglia De Carolis foto famiglia De Carolis



Adolfo De Carolis

1874
Il 6 gennaio a Montefiore dell’Aso, da Gioacchino De Carolis, medico di condotta, a da Ester Pompei.
1881
Inizia i suoi studi elementari.
1886
Viene inviato dal padre in Seminario a Ripatransone (AP).
1887
Ritirato dal Seminario, frequenta il Ginnasio Statale di Fermo (AP).
1888
Si inscrive all’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
1892
Diplomatosi, va a Roma con una Borsa di Studio della Provincia di Ascoli Piceno e frequenta la scuola di decorazione pittorica annessa al Museo Artistico Indutriale, per tre anni. Incontra e conosce Nino Costa e comincia a frequentare il Cenacolo “In Arte Libertas” fondato dall’artista nel 1886.
Dal 1892 al 1901 esegue piccoli paesaggi e marine a tempera ed a olio : Paesaggio con Fiume, Paesaggio e Colline, il Golfo, Colline Blu, Alberi, Nuvoli e paesaggio, Mandorli, Ginestre.
1893
Riceve il primo premio Saggi Finale anno scolastico dal Regio Istituto di Belle Arti di Roma.
1895
Il Museo Artistico Industriale gli conferisce la Medaglia d’oro e il Diploma di Licenza.
1896
Visita le opere di Luca e Andrea della Robbia, da cui trarrà inspirazione il saggio “Luca della Robbia e le terre cotte invetriate”.
Diviene membro dell’associazione “In Arte Libertas”.
Da tale data al 1900 sono da ascrivere i famosi dipinti di ascendenza preraffaelita : La Primavera, La Donna della fontana, La Madonnina, Il ritratto della Signora Lina, Il concerto.
1897
Entra ufficialmente nel Cenacolo, del quale farà parte fino al 1901. Ha inizio la decorazione a fresco della Villa Brancadoro a San Benedetto del Tronto. Tale lavoro a più riprese lo vedrà impegnato fino al 1904.
1899
Viene invitato all’Esposizione Internazionale di Venezia.
Foto famiglia de Carolis 1900
Conosce Giovanni Pascoli per il quale cesella il pomo d’argento di un bastone che viene donato al poeta dagli amici del “Marzocco”. Vince il concorso Alinari con l’opera “La Madonnina”, ed esegue il manifesto per il Marzocco. L’Accademia delle Belle Arti di Perugia lo nomina Accademico di Merito.
1901
Vince la Cattedra di Ornato all’Accademia delle Belle Arti di Firenze : scrive il saggio “Meditazione d’arte, ai poeti religiosi”, dedicato a Angelo Conti suo carissimo amico e redattore del Marzocco.
Ha inizio l’infaticabile attività del periodo fiorentina. D’Annunzio si trasferisce nella Villa della Capponcina.
A Firenze troviamo anche Papini, Marinetti, Orvieto, Conti, Gargano, Corradini, Spaldini, Borgese, Prezzolini. Incontra Fattori.
1902
Si unisce in matrimonio con Lina Ciucci dalla quale nascono cinque figli : Donatella, Adriana, Eleonora, Mila, e Carlo.
Principia le illustrazioni per la “Francesca da Rimini”.
1903
Esegue la testata della rivista fiorentina “Leonardo” i redattori della quale, privi di fondi, erano soliti radunarsi nel suo studio, come ricorda Papini in “Un uomo finito”.
Illustra la Copertina per “Le Fiale” di Govoni, “Myricae” e “I Canti di Castelvecchio” di G. Pascoli.
Collabora con disegni alla rivista “Novissima” e, come scrittore e incisore, al “Regno” di Corradini.
1904
Collabora rivista “Hermes” che fondata da G. A. Borgese esce fino al 1906. Nel numero di marzo scrive il saggio “L’arte decorativo moderna”.
Illustra con xilografia “La Figlia di Jorio” di D’Annunzio e, con disegni, “Primi Poemetti” e “Poemi Conviviali” di Pascoli. Esegue a xilografia l’autoritratto.
Scrive nella “Rivista Marchigiana illustrata” il saggio “Il Retaggio”.
1905
Collabora alla rivista “Ebe” di Chiavari e a “Novissima”. Esegue i disegni per “La fiaccola sotto il moggio” di D’Annunzio e i bozzetti per scenografie delle scene eseguite da Rovescalli per la prima rappresentazione.
Decora a fresco a Roma il Villino De Regis de Oliverira architettato dal Bazzani ; edificio ora demolito.
Espone a Venezia le prime incisioni a colori.
1906
Scenografia della “Figlia di Jorio” musicata da Franchetti e il bozzetto per il manifesto pubblicitario della casa Ricordi. Pubblica due articoli nella “Rivista Marchigiana Illustrata” e nel “Rinascimento” sul tema dell’Arte Popolare.
1907
Celebra l’operosità degli antiche e dei nuovi piceni negli affreschi del soffitto e delle vaste parti del Salone del Consiglio Provinciale in Ascoli Piceno. L’opera fu dipinta per sdebitarsi per la borsa di studio concessagli dal Sodalizio dei Piceni con la quale aveva studiato a Bologna.
1908
La Società “Francesco Francia” nel 1907 bandisce il concorso tra gli artisti italiani per la decorazione del Salone dei Quattrocento nel Palazzo del Podestà di Bologna. Nell’aprile De Carolis presenta il progetto per la decorazione e ottiene l’assegnazione del primo premio unanime della commissione, di cui fanno parte Bistolfi e Supino, per “l’organicità e la fantasiosa figurazione” ; il bozzetto presentato porta il motto “Savena”. Nel 1910 presenterà il bozzetto definitivo. Nel 1911 inizierà i lavorai nell’enorme salone.
Copertina per “La serenata delle zanzare” di M. Moretti.
Disegni per la seconda edizione delle “Laudi” di G. D’Annunzio.
1909
Disegni per la “Freda” di G. D’Annunzio e bozzetti per le scenografie.
Illustra i “Nuovi Poemetti” di G. Pascoli.
Riceve dalla Regia Accademia delle Belle Arti di Bologna di Accademico Corrispondente.
1910
Nella primavera si trasferisce a Bologna per iniziare la decorazione del Salone del Palazzo del Podestà; aiutato dal fratello Dante e dall’allievo Gino Barbieri che, nel 1917, muore al fronte. Il gran ciclo di affreschi impegna De Carolis fino all’anno della morte. Collaborano con lui costantemente Diego Pettinelli, saltuariamente Pascui e Gavarruzzi.
Riceve dal Comune di Castelfidardo in occasione del cinquantenario della giornata del 18 settembre 1860, il Diploma di Riconoscenza.
1911
Collabora fino al 1913 alla rivista “L’Eroica” fondata da Oliva e Cozzani a La Spezia con i più fedeli degli allievi fiorentini, tra i quali Barbieri, Costetti e Nonni.
Nell’Esposizione Retrospettiva Italiana e Regionale in Firenze, riceve dalla Camera di Commercio e Arti il Diploma di Medaglia d’oro.
Illustra “Odi ed Inni” di G. Pascoli e il III libro delle Laudi : “L’Alcione” di D’Annunzio.
1912
Illustra per D’Annunzio “Le Canzoni delle Gesta d’oltremare”, del IV libro delle Laudi.
Fonda la Corporazione degli Xilografi promossa dalla rivista “L’Eroica”, divenendone il presidente.
Promuove l’Esposizione Internazionale della Xilografia di Levanto con la partecipazione dell’Austria, Belgio, Francia ed Inghilterra.
1913
Riceve dalla Regia Accademia delle Belle Arti di Bologna il titolo di Accademico Residente.
1914
Illustra per G. Pascoli “Carmina”, casa editrice Zanichelli.
Illustra la copertina per la rivista il “Mago” diretta da G. Zuccarini.
Partecipa all’Esposizione Internazionale del Libro e Arte Grafica di Lipsia.
Socio Accademico dell’Accademia delle Belle Arti di Ravenna.
1915
E’ nominato titolare della Cattedra di Decorazione dell’Accademia di Brera di Milano.
1916
Rievoca a Pisa, nell’Aula Magna dell’Università, i fasti di quello storico Ateneo, dalla fondazione al tempo nostro.
La decorazione a fresco si sofferma in modo particolare sulle vicende dell’insegnamento del Galilei.
Il lavoro fu portato a termine nel 1920. Il soffitto è stato distrutto nel conflitto 1940-1945.
1917
Xilografie per il “Notturno” di D’Annunzio.
Insegna alla Accademia delle Belle Arti di Bologna.
1919
Riceve dalla Società del Risveglio di Bologna nella Biennale d’Arte Umoristica il Diploma di Benemerenza. Eguale diploma gli viene conferito dall’Istituto di Presidenza del Comitato di Azione Civile di Bologna.
1920
Nel primo numero “La Fionda” scrive un articolo dedicato all’arte popolare, dove sostiene che “tutta la decorazione moderna deriva dal movimento preraffaellita ispirato al primitivi” per ” una freschezza e una verità infantile”.
Fonda con altri amici la “Compagnia del Retaggio” che organizzava soprattutto mostre d’arte e folklore regionali.
Nella Mostra Nazionale d’Arte Sacra in Venezia riceve un Diploma di Merito.
1921
Inizia le Illustrazioni per la collana dei “Poeti Greci” tradotti da E. Romagnoli per Zanichelli. L’opera sarà continuata dopo la sua morte da A. Morani e D. Pettinelli. Vince il concorso per la decorazione della Chiesa di S. Francesco a Ravenna; gli affreschi non furono eseguiti.
Nella stessa città decora con un fregio, ora distrutto, la facciata del Palazzetto Veneto.
Incide a due legni il ritratto di Dante Alighieri in occasione del concorso bandito dal Ministero della Pubblica Istruzione per le celebrazioni dantesche. D’Annunzio se ne impossessa e lo battezza “Dantes Adriacus”.
1922
Affresca la Sala del Consiglio Provinciale di Arezzo, esaltando i Grandi Aretini e le fatiche del lavoratore dei campi e delle miniere ; il lavoro sarà portato a termine nel 1924.
Si trasferisce a Roma dove insegna scenografia all’Accademia delle Belle Arti e, in seguito, decorazione.
Riceve dalla Regia Accademia Albertina di Belle Arti di Torino il titolo di Accademico Nazionale.
Partecipa alla Fiera Internazionale del Libro di Firenze.
1923
La Società degli Amici dell’Arte nell’Esposizione d’Arte Decorativa di Torino, gli conferisce il Diploma di Mediaglia di argento.
Nominato Insigne Accademico della Reale Accademia di San Luca in Roma.
Illustra la copertina per “L’Almanacco Italiano”, “Bemporad”, Firenze.
1924
Pubblica “La Xilografia”.
Decora con un grandioso Crocefisso, simbolo del sacrificio, la Cappella Votiva dedicata ai Caduti in guerra nella Colleggiata di San Ginesio (MC) ; tale decorazione sarà terminata nel 1925.
Ottiene dall’Accademia Fiorentina delle Arti e del Disegno il titolo di Accademico Corrispondente. Nella Mostra Nazionale della Ceramica Italiana in Pesaro, riceve il Diploma di Alta Benemerenza.
1925
Inizia la decorazione della Cappella di San Francesco a Padova rievocando le umili storie del Santo.
Socio di merito dell’Insigne Artistica Congregazione dei Virtuosi del Pantheon e, successivamente, Socio Ordinario della Classe Lettere e Arti dell’Istituto Marchigiano di Scienze ed Arti di Ancona.
1926
Vetrata e mosaico per la Cappella della Villa Puccini a Torre del Lago. Illustra i “Fioretti di San Francesco ” per l’editore Zanichelli con trentadue legnetti rettangolari raffiguranti episodi salienti della vita francescana.
1928
Il 7 febbraio alle ore 12, muore a Roma e viene sepolto al Cimitero del Verano.
1950
L’8 settembre, Montefiore accoglie le spoglie terrene dell’illustre Suo Figlio, le onora tumulandole nella monumentale Chiesa di San Francesco.
This 9-Move Full-Body Circuit Workout Hits Just About Every Muscle Group testosterone cypionate for bodybuilding how to do the dumbbell deadlift for total-body strength and muscle | livestrong.com